Il risparmio è senza dubbio la prima causa a incidere nella scelta di un impianto a metano. I distributori di metano prelevano direttamente dalla rete che fornisce anche le utenze domestiche e industriali e non sono rifornite da autocisterne come per i carburanti liquidi. In questo modo, non è previsto il trasporto di materiale esplosivo in mezzi su gomma e non si verificano problemi in caso di sciopero degli autotrasportatori. Esistono dei vantaggi per l’utilizzo dei mezzi ad alimentazione monovalente in Italia, come l’esenzione dal pagamento della tassa di possesso in alcune regioni, inoltre i veicoli a gas naturale sono di solito esenti dai blocchi e dalle restrizioni del traffico.

Quali sono i svantaggi?

Tra gli svantaggi, va messa in conto la limitata diffusione delle stazioni di servizio. Inoltre un impianto a metano obbliga a una manutenzione più frequente, soprattutto sulle valvole del motore, soggette a un’usura maggiore in ragione dell’assenza di lubrificazione del gas rispetto alla benzina e alla temperature maggiore. Senza dubbio è preferibile optare per un’auto bifuel già predisposta dal costruttore, con sedi delle valvole rinforzate.

L’autonomia della vettura dipende dalla capacità delle bombole, che può arrivare anche a 50 kg. Mediamente la percorrenza a metano è superiore del 20-25% rispetto all’auto alimentata a benzina e si posiziona tra i 200 e 400 chilometri.

Le bombole, infine, vanno controllate ogni 4 anni e sostituite ogni 10.

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